Napoli, 7 ottobre 2013 – Due giorni prima di discutere della sua sfiducia in Consiglio comunale, Giuseppina Tommasielli ha firmato e fatto recapitare le sue dimissioni. Ora toccherà a lui, al numero uno in giunta de Magistris: a Tommaso Sodano, vicesindaco e assessore, che non solo è indagato per una consulenza sospetta, ma che ora fa addirittura i conti con una condanna in primo grado a un anno per rissa e aggressione a una vigilessa quando era consigliere a Pomigliano d’Arco. Ma ad aggravare la situazione, ci aveva pensato lo stesso Sodano, riconducendo il suo gesto nel diritto alla rivoluzione civile. Scatenando l’ira del popolo web al grido: “Picchiare una donna non è rivoluzione civile”. La mozione di sfiducia nei confronti del vicesindaco porta la firma del consigliere PdL Marco Mansueto, ma la discussione non è in programma nella riunione dell’assise in calendario per oggi. E, come era prevedibile alla luce della polemiche di cui si diceva, la mozione non è argomentata con la condanna, ma al concetto di disobbedienza civile. A chi si aspetta un gesto alla Tommasielli, Sodano replica senza lasciare tracce di fraintendimenti: “Non ho commesso un atto illegale e rispetto le Istituzioni. Non mi dimetto ricorrerò in appello”. Per la cronaca, nel Consiglio di oggi l’esordio del nuovo gruppo nato dopo la scissione Idv, “Per una città ideale” che in qualche modo ratifica una nuova maggioranza a quota 28 e che dovrebbe cominciare a contarsi. Da Sel con il coordinatore regionale Arturo Scotto la presa di distanza da giunta e Sodano: “Conosco Tommaso ma in certi momenti occorre fare un passo indietro”. Sull’ipotesi, accarezzata nei giorni scorsi, di un vendoliano, anzi di una vendoliana in giunta in luogo per colmare la casella vuota della Tommasielli, Scotto è categorico: “Non avremo a che fare con un sindaco uomo solo al comando e a braccetto con Caldoro, rassegnato alle politiche sbagliate del governatore”.
(giuseppe porzio)
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